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Transizione sostenibile: la tecnologia è la soluzione?

di Marco Lombardo

Batterie elettriche, impianti fotovoltaici, propulsione a idrogeno, batterie al carbonio: tutta la tecnologia al servizio di un futuro più ecologico e sostenibile. Ah, certo: c’è anche il nucleare di nuova generazione che precederà la fusione, ma di questo quanto se ne parla? Ecco il punto, insomma: pur essendo il mondo in piena era tecnologica, esiste un concetto antico e molto analogico che ci obbligherebbe a seguire una sola strada verso il futuro: la verità. Solo che il dibattito che coinvolge imprese, istituzioni e i cosiddetti “stakeholder” spesso dimentica di andare in profondità.

In sintesi: l’effetto bar sport in materia green davvero farà di noi cittadini di un mondo migliore?

Non abbiamo la certezza che la tecnologia sia soluzione

Questo è il grande dubbio che attanaglia l’economia mondiale e chi la osserva aspettando delle soluzioni. Qual è dunque la verità, nella sua accezione per cui ogni “affermazione o conoscenza rispondente a un concetto superiore e ideale del vero”? La risposta dovrebbe darla, almeno in parte, il green marketing. Ma non sempre c’è la certezza che quanto viene detto o scritto riguardo al pianeta più verde, sia davvero la soluzione da seguire. O comunque sia davvero una soluzione che si possa ottenere in modo così veloce da combaciare con le strette regole che i governi ci stanno dando.

Oggigiorno le aziende sanno che senza una politica verde non è più possibile e, dunque, economico stare sul mercato. Ma la rivoluzione inevitabile per contribuire alla salvezza del pianeta è costosa e, forse, neanche così a portata di mano. Bisogna lavorare duro, analizzare proposte e problemi, trovare la chiave di un dilemma che va risolto a tutti i costi. Il vantaggio è che la tecnologia già offre soluzione alla portata, e che presto l’intelligenza artificiale – se usata nel modo gusto – ci consentirà di arrivare molto più velocemente là dove nessun uomo è mai giunto prima. Nel frattempo, però, sarebbe meglio non correre con l’effetto annuncio, perché – per fare un esempio – l’auto elettrica è bella ed auspicabile, ma ad oggi offre ancora ostacoli al suo utilizzo di massa. Fino a quando non riusciremo a produrre energia senza inquinare, batterie a lunga durata, a stoccare le stesse senza rischi, a procurarci materiali rari riciclandoli e senza sventrare il pianeta.

Questa è la strada, dunque: impegnarci tutti per un domani che per le nostre aziende, e quindi per i nostri figli, possa essere davvero green. Dando al marketing, e a noi stessi, la sua missione: seguire quella la strada dicendoci la verità.

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