Articoli 5 Luglio 2024
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di Laura Ruggiero
Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata una priorità non solo per le grandi imprese, ma anche per le micro, piccole e medie imprese (PMI). Per supportarle nella transizione sostenibile, l’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) ha studiato una serie di misure semplificate, necessarie per regolare la rendicontazione ESG (Environmental, Social, and Governance) delle microimprese e PMI non quotate. A novembre 2023 era già disponibile la bozza della rendicontazione volontaria di sostenibilità, detta “ESRS volontario”.
La definizione di questi standard è essenziale per garantire che le microimprese e le PMI possano accedere a finanziamenti sostenibili, poiché la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) estenderà gli obblighi di rendicontazione della sostenibilità anche alle PMI quotate dal 2026.
L’obiettivo dell’ESRS è di supportare le micro, piccole e medie imprese nella gestione della transizione sostenibile e nello specifico delle sfide che devono affrontare nell’ambito della sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Inoltre grazie a questi dati, fornire loro l’accesso a finanziamenti, già dall’anno fiscale 2024.
Per la redazione del proprio report, le imprese potranno scegliere tra 3 moduli:
Nella preparazione del reporting di sostenibilità, le imprese dovranno considerare tre orizzonti temporali: breve termine (un anno), medio termine (due-cinque anni) e lungo termine (oltre cinque anni). Se l’azienda redige anche il bilancio, il report di sostenibilità deve essere coerente con il bilancio dello stesso anno. Inserendo anche informazioni comparative dal secondo anno in poi.
L’introduzione del rating volontario di sostenibilità per le micro, piccole e medie imprese rappresenta un passo significativo verso un futuro più sostenibile e responsabile. Grazie agli standard ESRS, le imprese avranno gli strumenti necessari per affrontare le sfide legate alla sostenibilità. Infine con la possibilità di scegliere il modulo di rendicontazione su misura, le imprese possono adottare un approccio graduale e coerente, che rifletta le loro specifiche esigenze e capacità. Questa iniziativa non solo favorisce una maggiore trasparenza e responsabilità, ma anche una competizione più equa e inclusiva nel mercato europeo.